Piccola Cenerentola.

Questa sera Cenerentola è tornata a casa sei minuti in ritardo; e se la sua giornata era iniziata male si è conclusa ancor peggio, dovendo subire le provocazioni immature di una sorellastra. Non rispondeva mai a quelle frecciatine, non la sopportava e il suo carattere, socievole quando voleva ma principalmente introverso, non faceva altro che sparire sempre di più. E poi non si abbassava a rispondere: che cazzo voleva ottenere da quelle frecciatine? L’aveva sempre giudicata dalla prima volta, solo in base alle scarpine, in base ai capelli naturali e ai suoi studi.

E Cenerentola si chiedeva, tornata a casa, avrebbe mai voluto essere come lei? Con quel carattere spavaldo all’apparenza, arrogante, menefreghista per farsi figa, volgare alle volte, incoerente. Anche no. Poi si guardava, con la sua timidezza, il suo essere calma, tranquilla, il suo pensare prima di parlare, il suo non prendersela facilmente. E si diceva che quella timidezza, quiete, qualcuno prima o poi l’avrebbe apprezzata e quel qualcuno avrebbe scoperto anche il rosso fuoco che aveva dentro.

E vaffanculo.

Odio.

Odio le domeniche.

Così come odio le mancanze di rispetto, e dio solo sa quanto odii le ingiustizie. Le ingiustizie mi fanno proprio piangere dal nervoso. I fraintendimenti, sempre odiati da quelli più piccoli tra persone attorno a me.

Non sopporto chi urla, chi mette zizzania e si arrabbia per ogni cosa: mia sorella è proprio così.

Non sopporto i presuntuosi, i permalosi.  Odio le pubblicità, penso come tutti, e i riepiloghi delle fiction.

E odio chi non chiude la porta del tutto ma lascia un piccolo spazietto, che sia nella vita o che sia nelle relazioni.

Odio i tormentoni dopo un po’, e la gente che segue le mode, anche se a volte lo faccio anche io.

Odio chi vuole fare sempre bella figura e pur di farla mente a se stesso e finge.

Odio la superficialità e la pesantezza.

Odio la macedonia e i sapori che si mischiano.

Odio la banalità, la mediocrità. Non sopporto quelli che si accontentano e poi si lamentano.

E odio avere la fronte alta. E odio quell’amica (e che amica) che a 4 anni mi consigliò di mangiarmi le unghie: così ora posso suonare il piano ma non mettermi lo smalto.

E non sopporto le persone organizzate e ordinate, perché vorrei esserlo anche io.

E odio tutte quelle persone che mi stanno antipatiche che si chiamano con i nomi che volevo dare ai miei figli e che ora non posso utilizzare più.

Infine odio gli allergici alle cose che piacciono a me, perché ogni volta o non posso andarci a mangiare assieme, o non posso mai condividere il mio cibo con loro.

Oggi va così.

Oggi sono girata male, sono lunatica, scazzata, immotivata…insomma, come l’uomo immagina tipicamente la donna con il ciclo: sono così.

Quindi, non avendo voglia di scrivere qualcosa di sensato o chissà che, voglio fare un gioco, se gioco vogliamo chiamarlo.

Voglio sapere, poi nessuno mi cagherà ma amen…voglio sapere come mi immaginate.

Come sono secondo voi? Non ho mai svelato troppo sulla mia identità, praticamente niente…quindi sentiamo, a voi la parola!

 

Umore.

Vena poetica…in realtà sono solo vecchi ritrovamenti.


 

Umore e umore

Umore indifferente

Umore calmante.

Umori da soli

Sola

Quando ti abbandoni.

Scarica e fatica

Imprevedibile vita.

 

 

 

 

Briciola seconda.

Camminavo, camminavo, sfuocato, guardavo avanti, mi perdevo tra la gente, non capivo bene la realtà attorno a me.

Lo stavo davvero facendo? Stavo andando avanti, il fiatone, ma procedevo; non si torna indietro, pensai.

E’ curioso un primo appuntamento, conosci una persona, ti ci fidanzi e la scopri sempre di più: per me non era stato così. Era stato tutto immaginato e progettato per mesi prima, era stato tutto accumulato e infine lasciato andare, come un grande sospiro. Ma ultimamente le cose erano andate storte e il grande sospiro lo feci io in quella giornata, camminando sotto le torri, forse vestita un po’ troppo leggera, mentre raggiungevo un ragazzo che non fosse il solito.

C’erano la paura, le aspettative, i dubbi ma anche tanta curiosità e voglia di stare meglio; di farsi volere bene, perché sapevo che non era difficile volermi bene. E perché aspettare? Perché accontentarsi? Volevo buttarmi, come avevo fatto in passato.

Autoironica.

Oggi cari miei una cosa un po’ diversa e simpatica! Oggi mi girava così….ho preso una mia vecchia ‘poesia’ e mi sono divertita a prenderla un po’ in giro, a modificarla. Voilà!




Devi leggermi per capirmi

Perché a voce non sono poi così brava (dipende)

Sono portata per il silenzio (molto meglio di tanta gente che dice cagate)

Lì sono una professionista

Nello stare zitta ad osservare ogni minimo particolare

Come a credere che tu possa restare (stupidina)

Probabilmente mi illudo (ma buongiorno)

Aspetto troppi perdoni coglioni

Ma benvenuti nel secolo delle illusioni.

Ho capito che sta meglio sta di gran lunga meglio chi non si aspetta niente

Ma non l’hanno capito in molti, si vede dalla gente.

Quelli che aspettano davanti a un telefono (coglioni pure loro)

E farebbero prima se partissero 

Farebbero prima a prendere coraggio e mandarli a cagare.

 

Serri le palpebre

Ritrovamento di una vecchia poesia un po’ abbandonata a se stessa.




 

Serri le palpebre e ti volgi su un lato

Prima avvertivi ogni minimo brusio, sì attento, sì vigile

Ora non senti il gemito affannato?

Lo stesso quello quando urlavo, mostrandomi fragile.

E quelli che parevano decenni, a guatarsi

Soltanto soggezione e domande

Corpo disarmato sì, ma non volersi (amarsi).

Solo per la tua persona

È sempre stato fatto tutto a favore di te

I piani cascati, forse qualcuno si è ferito.

 

 

Il mio lui.

In un  momento della mia vita in cui sento di dover stare proprio da sola e in cui voglio essere libera, l’unica cosa che potrebbe distogliermi da questo pensiero fisso sarebbe l’uomo perfetto.

Impossibile a farsi ma possibilissimo a dirsi. E così ho stilato una lista di caratteristiche che tu, futuro maritino (se esisti..), almeno una buona parte mi sa proprio che dovrai avere. Su alcune, forse, potrò tralasciare, d’accordo…dipende… vedremo.

A voi la lista:

  • il mio lui mi rispetta: in tutti i modi, fisicamente, psicologicamente, in tutto e per tutto. Odio più di ogni cosa le mancanze di rispetto.
  • il mio lui mi fa pensieri carini e non (se poi capita, ben venga) necessariamente costosi: basta un pensiero. Io sono così, se vedo qualcosa e penso al mio compagno mi piace fare sorprese vedere la sua reazione.
  • il mio lui non è possessivo o troppo geloso: un po’ sì, ma il giusto.
  • il mio lui comunica, comunica e comunica: zero segreti, zero imbarazzi, con me deve poter parlare di tutto.
  • il mio lui ama la mia parte più bambina, spensierata e pazza di me e mi mostra la sua
  • il mio lui è intelligente, chiacchierone, ha i suoi hobby, le sue passioni, i suoi interessi ed è una persona con cui si può sempre parlare
  • il mio lui si vede alla pari con me e non pretende ruoli definiti nella coppia o mansioni definite come ‘donna cucina, uomo mangia’ (anche perché per ora non so neanche cucinare, ops…però avrei tanta voglia di imparare, giuro!!)
  • il mio lui si interessa di me, di ciò che faccio, mi sostiene e mi sprona
  • il mio lui ovviamente mi ascolta anche, non mi sente e basta
  • il mio lui non è egocentrico o ama troppo parlare di sé (ci sono già io….)
  • il mio lui sopporta le mie cavolate da ragazza, inclusi film strappa lacrime, voglie strane, pupazzi strani e così via
  • il mio lui si fida di me ed è fedele
  • il mio lui vuole qualcosa di serio da me, non dico che debba progettare la vita, ma almeno deve poter dire ‘mi piacerebbe averti nel mio futuro’ se no non vedo il senso di un rapporto
  • il mio lui non cerca di cambiarmi ma mi ama così come sono; al massimo cerca di farmi capire dove, secondo lui, sbaglio, ma poi mi lascia libera di fare i miei errori
  • il mio lui ritaglia del tempo per me, trova momenti da condividere, contribuendo a mantenere vivo il romanticismo e l’interesse anche dopo tempo
  • il mio lui mi lascia libera di fare le mie esperienze e di avere il mio spazio, perché sa che tornerò sempre da lui con il sorriso sulla faccia felice di vederlo e pronta a raccontargli tutto
  • il mio lui deve saper ascoltare con pazienza i miei discorsi insensati e i miei momenti da pazza logorroica
  • il mio lui deve ricordare le cose per me importanti
  • il mio lui mi fa complimenti spesso, molto spesso, anche sulla più piccola cosa
  • il mio lui cerca di farsi piacere i miei amici e la mia famiglia e fa di tutto per andarci d’accordo
  • il mio lui, neanche ci sarebbe da dirlo, non sparla di me o va a raccontare i fatti nostri in giro
  • il mio lui è affettuoso, dolce, protettivo, passionale, fisico ma non assolutamente smielato (e, povero, purtroppo dovrà subirsi i momenti in cui smonterò con una frase tutto il romanticismo…)
  • il mio lui deve mantenersi in forma e volersi bene
  • il mio lui tiene in considerazione i miei consigli
  • il mio lui è aperto di mente e curioso come me
  • il mio lui ama viaggiare
  • il mio lui è d’accordo sui nomi strani che vorrò dare ai miei figli
  • il mio lui è felice per me per le cose belle che mi accadono
  • il mio lui mi rende felice anche a costo di fare sacrifici
  • il mio lui non mi giudica
  • il mio lui mi fa ridere: ci dev’essere complicità fra noi
  • il mio lui ha voglia di vedermi, stare con me e me lo dimostra
  • il mio lui è meno parole, più fatti
  • il mio lui è anche un gentiluomo alle volte
  • Ah e, beh, visto che mi conosce più di tutti mi fa anche impazzire a letto, d’altronde sa su cosa puntare

Cosa ne dite? Il mio lui non esiste vero? Rimarrò da sola per sempre? Chi lo sa, spero di no, ma intanto non si può dire che non abbia le idee ben chiare!

Voi siete d’accordo con me su alcuni punti? Cosa aggiungereste o togliereste dalla lista? Sono curiosa!

Migliore amico.

Ma quindi esiste l’amicizia fra uomo e donna? O sfocia sempre in flirt, sesso o amore?

Forse esiste se il cosiddetto amico sappiamo che non potrà mai piacerci nemmeno se fosse l’ultima persona sulla terra, ma è tanto simpatico. Però spesso bisogna anche dire che ci vuole un attimo per scambiare una grande amicizia per amore, e così se ne perdono tanti, di amici e di amori.

E invece gli ex? Si può essere amici degli ex? ‘Lui mi conosce meglio di tutti, non posso eliminarlo dalla mia vita’.

Aiutatemi a sciogliere questi dilemmi dandomi la vostra opinione!

Sono venuta a Parigi per dimenticarti…

Sono venuta a Parigi per dimenticarti
ma tu ostinato me ne intridi ogni spazio.
sei la chimera orrida delle gronde di Notre-Dame,
Sei l’angelo che invincibile sorride.
Veniamo a patti (il contadino e il diavolo):
lasciami il giorno per guardare, leggere,
sprecare il tempo, divertirmi, escluderti.
Notti e sogni, d’accordo, sono tuoi.

M. L. Spaziani




Vi lascio con una delle mie poesie preferite in assoluto 🙂