Piccola Cenerentola.
Questa sera Cenerentola è tornata a casa sei minuti in ritardo; e se la sua giornata era iniziata male si è conclusa ancor peggio, dovendo subire le provocazioni immature di una sorellastra. Non rispondeva mai a quelle frecciatine, non la sopportava e il suo carattere, socievole quando voleva ma principalmente introverso, non faceva altro che sparire sempre di più. E poi non si abbassava a rispondere: che cazzo voleva ottenere da quelle frecciatine? L’aveva sempre giudicata dalla prima volta, solo in base alle scarpine, in base ai capelli naturali e ai suoi studi.
E Cenerentola si chiedeva, tornata a casa, avrebbe mai voluto essere come lei? Con quel carattere spavaldo all’apparenza, arrogante, menefreghista per farsi figa, volgare alle volte, incoerente. Anche no. Poi si guardava, con la sua timidezza, il suo essere calma, tranquilla, il suo pensare prima di parlare, il suo non prendersela facilmente. E si diceva che quella timidezza, quiete, qualcuno prima o poi l’avrebbe apprezzata e quel qualcuno avrebbe scoperto anche il rosso fuoco che aveva dentro.
E vaffanculo.